La scuola Ada Negri nasce negli anni sessanta nel comune di Villaricca, una cittadina situata nell’area della periferia nord di Napoli, da cui dista circa 10 km. Il centro cittadino è attraversato da una trafficata rete viaria (Circumvallazione esterna) che la collega con i comuni confinanti di Giugliano, Mugnano, Qualiano, Calvizzano, Quarto e Marano.
La struttura economica originaria di Villaricca – l’antica Panicocoli –
era fondata preminentemente sull’agricoltura ma negli ultimi trent’anni la situazione è profondamente cambiata a causa di un notevole aumento della densità di popolazione e del conseguente massiccio sviluppo edilizio. Ad oggi, il primitivo nucleo, essenzialmente rurale, è stato inglobato in un’imponente zona di urbanizzazione residenziale che ha incoraggiato l’immigrazione massiccia dal capoluogo; attualmente il Comune di Villaricca conta più di trentamila abitanti.
L’Istituto risulta attualmente composto di due sedi: la prima, struttura storica, sita in Via della Libertà che ospita anche gli Uffici Amministrativi e la Dirigenza; e la seconda, acquisita nell’anno 2013 a seguito di interventi di dimensionamento, in via Amendola. Quest’ultima, nel 2021, è stata intitolata al cantautore e compositore di origini villaricchesi Sergio Bruni, che ha regalato indiscussi capolavori alla storia della musica, in occasione del centenario della sua nascita.
ADA NEGRI
È stata una poetessa, scrittrice e insegnante italiana, che ha fatto della poesia uno strumento di battaglia sociale. È stata anche la prima e unica donna a essere ammessa all’Accademia d’Italia.
Nacque in una famiglia umile e rimase orfana del padre all’età di un anno ed era la madre a lavorare per farla studiare. Iscritta alla “Scuola Normale Femminile”, il 18 luglio 1887 conseguì la patente di maestra elementare ed iniziò ad insegnare, prima a Codogno, poi a Motta Visconti, dove passò il periodo più felice della sua vita (come ricorderà molti anni dopo in alcune belle pagine autobiografiche della Cacciatora e di Stella Mattutina). In quegli anni nacquero le sue prime poesie di appassionata denuncia, confluite nel 1892 nella prima raccolta, Fatalità, pubblicata da Treves e salutata entusiasticamente da Giosuè Carducci.
Per la fama acquistata divenne docente al “Gaetana Agnesi” di Milano, dove si trasferì con la madre, entrando in contatto con vari membri del Partito Socialista Italiano, che apprezzavano le tematiche sociali affrontate in poesie dai forti toni, tra cui Filippo Turati, Benito Mussolini, Anna Kuliscioff (di cui si sentiva sorella ideale); visse un’intensa e travagliata vicenda d’amore con il giornalista Ettore Patrizi, che ben presto però si trasferì in America lasciando nella scrittrice una grande delusione. Nel 1894 riceve il Premio Milli per la poesia e pubblica la seconda raccolta, Tempeste. Qualcuno la definisce la poetessa del Quarto Stato e nasce il mito della Vergine Rossa, la maestrina proletaria che denuncia la miseria contadina, le condizioni della fabbrica e lo sfruttamento operaio.
Dal fallimentare matrimonio (1896) con Giovanni Garlanda, industriale tessile di Biella, nacquero Bianca, ispiratrice di molte poesie, e Vittoria, che morì a un mese di vita; poi il matrimonio tramontò e Ada proseguì la sua ricerca letteraria, incontrando un crescente successo di pubblico e di critica. Nel 1913 per un anno si trasferì a Zurigo con la figlia, per tornare a Milano allo scoppio della guerra. Nel frattempo la sua fama cresceva e si consolidava, fino a farle ottenere nel 1931 il Premio Mussolini per la carriera e nel 1940 (prima e unica donna) il titolo di Accademica d’Italia, dopo che già negli anni venti aveva sfiorato il Nobel (assegnato invece nel 1926 a Grazia Deledda). Nel capoluogo lombardo morì l’11 gennaio 1945.